Si calcola che gli ipersensibili siano circa il 20% della popolazione, in eguale misura tra uomini e donne.
L’ipersensibilità non è un difetto o una malattia ma semplicemente una caratteristica al pari del colore dei capelli, dell’essere mancino o avere le lentiggini. Infatti, la maggior parte della popolazione presenta una predominanza dell’emisfero sinistro del cervello per l’elaborazione dei dati esterni, mentre gli ipersensibili usano principalmente l’emisfero destro.
Questa caratteristica li porta a interessarsi ad argomenti differenti, a pensare in modo diverso e a trattare le informazioni che ricevono in maniera più meticolosa. Questo richiede un maggiore sforzo per l’elaborazione e aggiunge spesso un grado di difficoltà nella presa di decisioni.
Esistono diversi gradi di ipersensibilità ed il percorso personale e il vissuto di ogni persona rende questa caratterista ancora più sfaccettata. Si trovano, comunque, dei tratti comuni per la maggior parte di queste persone.
Eccone alcuni:
Pensieri fissi. Visto che la loro attività di analisi mentale è estremamente dettagliata ottengono un ben più ampio numero di informazioni da elaborare quindi una maggiore riflessione su ciò che accade e li circonda. Questa continua analisi, se non canalizzata porta a pensieri fissi, che complicano o bloccano il corretto processo di analisi e possono creare adifficoltà nella presa di decisioni, perdita della stima di sé, disturbi relativi all’alimentazione o il sonno, ansia, attacchi di panico, difficoltà nelle relazioni personali e professionali etc...
Ipersensibilità di uno o più sensi. I loro sensi sono spesso più forti e percepiscono sfumature che sfuggono ad altri. Possono, quindi, sentirsi disturbati da suoni troppo acuti, odori e sapori forti, luci artificiali…
Sentirsi diversi. Avendo un modo tutto loro di analizzare le informazioni, hanno indubbiamente una visione di ciò che li circonda e una conseguente reazione differente. Fin da piccoli secondo l’educazione, la cultura e il tipo di persone che frequentano possono sentirsi spesso ripetere “sei troppo sensibile” “ci pensi troppo” “come puoi riflettere su certe cose” “ti fai troppi problemi” etc.… questo aumenta ancora di più il senso di diversità e inadeguatezza che in certi casi può far sentire incompresi, soli, e nulli.
Emozioni intense. Spesso si emozionano davanti ad un film o una situazione emotiva carica (romantica, dolorosa, stressante) hanno la tendenza ad avere “la lacrima facile” o sentirsi facilmente sopraffatti da quello che vivono internamente.
Un senso di onestà e giustizia acuto e standards molto alti. Un amico, collega o dipendente ipersensibile è inestimabile perché si può sempre contare sul suo senso di giustizia e onestà come sugli standard che si auto-impone, ma pretenderà altrettanto da voi e le persone che lo circondano; Quando le loro aspettative sono disattese allora vivono una pena profonda di disillusione, perdita di stima, incomprensione.
Empatia. Possono arrivare al punto di sintonizzarsi sulle emozioni di persone che li circondano, anche se estranee, e intuire come si sentono. Se non hanno appreso a rimanere centrati su sé stessi a sapersi ascoltare, possono, però, perdere il senso di quali sono le proprie sensazioni e quali quelle degli altri.
Il bisogno regolare di silenzio o qualche ora in solitudine per ricaricarsi, specialmente dopo aver passato del tempo in gruppo o con persone difficili o negative. La loro ipersensibilità sensoriale ed emotiva li porta a “caricarsi rapidamente di troppe informazioni” ed il silenzio e la solitudine sono spesso il loro modo più rapido di “ripulirsi di ciò che non gli appartiene”, come un computer che cancella il contenuto della cache o del cestino.
L’essere disponibile ad aiutare gli altri, spesso a discapito del proprio benessere. La loro capacità empatica al pari del loro vissuto emotivo li porta a mettersi al posto dell’altro, quindi a preoccuparsi di evitare all’altro quanto più possibile qualcosa che può far male. Tendenzialmente aiutano tutti coloro che possono avere bisogno del loro aiuto fisico, supporto emotivo o di ascolto… e spesso non riescono a porre i loro limiti o chiarire i propri bisogni o desideri sia nell’ambito professionale che personale.
Esempio su lavoro: tendono a proporre il proprio aiuto ai colleghi in difficoltà al punto da sovraccaricarsi regolarmente di lavoro extra.
Esempio personale: alle volte le ragazze sensibili fanno fatica a dire chiaramente che non sono interessate a qualcuno che le corteggia, pensano di averlo fatto capire ma il loro bisogno di essere gentili e non procurare dolore, le porta non riuscire ad essere chiare e a trovarsi “perseguitate” da ragazzi interessati che pensano invece di avere una possibilità.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche dell’ipersensibile e che non tutti gli ipersensibili hanno, ma esistono diversi testi che parlano ampiamente delle varie sfaccettature e test psicologici che possono aiutare a identificarla. Personalmente penso che quello di Elaine Aron all’inizio del suo più famoso libro “Persone altamente sensibili” sia ancora il migliore e più esaustivo, anche se come dice lei stessa “nessun test psicologico è assolutamente esatto”
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